Ygramul: l’Attore Liminale

Si parla di liminalità per aprire una riflessione sui concetti di limite, confine, soglia, frontiera. Liminale è la dimensione della pratica teatrale che, nel “non luogo” della scena, allestisce un rito che mette in gioco altre linee di demarcazione fra realtà e rappresentazione, presenza e assenza, testo e gesto. Liminale è l’identità dell’artista, che supera con la pratica creativa il confine fra il quotidiano e ciò che in esso c’è di straordinario; autori come Pasolini e Witkiewicz hanno saputo porsi sempre in una posizione di confine, dalla quale fosse possibile mantenere uno sguardo differente sulle cose del mondo e dell’arte. In un momento in cui domina la dimensione dell’identico questi autori rappresentano il punto di partenza nel confrontarci con il nostro, attuale, bisogno di diversità, con la capacità di vedere la realtà in modo libero dalle regole della comunicazione globale. Ygramul LeMilleMolte, con l’apertura del teatro nel giugno 2006 e con la proposta di spettacoli come Edzi Re, e con la voglia di offrire una nuova struttura culturale comincia il suo viaggio attuale, senza il timore del confronto, per superare il limite che ci definisce, ci identifica e ci dona all’esistenza. Oggi ci troviamo a chiamare artista chi appare sulle copertine delle riviste o chi concede interviste per televisioni pubbliche o private. Da quando la straordinarietà è stata cancellata, i criteri della nobilitazione sociale sono diventati banali: successo e popolarità. La straordinarietà viene inclusa gratis. Alla società basta il criterio del successo, che paradossalmente viene da essa garantito. Gli allori dell’artista però hanno un prezzo preciso, perché la popolarità crea delle aspettative. Alla novità, la società preferisce ciò che già conosce – il nuovo è troppo rischioso. L’artista, tentando di reggersi a galla, comincia quindi a copiare se stesso e cade preda della Folla, il suo creatore, dalla quale si voleva differenziare diventando individuo con la sua “arte”. Ma ora si può sputare in faccia al proprio protettore? Sì, ma solo quando è permesso. E allora sputo, e cerco di convincermi di essere un artista perché sputo. Ahi, povero spaccone… Non voglio dire che essere artista significa sputare; voglio dire che la società non prova interesse per l’artista o per l’arte; ciò che interessa è il conforto. I veri artisti sono pericolosi perché dicono cose sconfortanti, e per questo un buon artista è un artista morto. Ma la canonizzazione avviene solo nel momento della morte. Tutte le città partecipano al funerale di chi hanno ucciso. Di fronte alla bara i nemici diventano miracolosamente i suoi amici. Si intonano le lodi del morto, si dice che la sua morte è stato un colpo durissimo per la cultura nazionale. Le reliquie vanno mostrate a tutto il mondo. E parte il carrozzone delle sagre proprio come è successo a Pasolini e  Witkiewicz  – il primo assassinato e il secondo suicida – a cui ogni attore e artista si dovrebbe ispirare. Se vuoi essere un attore liminale, ovvero un attore di Ygramul devi lottare. Devi conoscere il tuo nemico: a lui piace il conforto, evita l’ignoto, lusinga, si tuffa nel successo, fabbrica in serie, desidera i complimenti, tiene conto dell’opinione pubblica, ha famiglia a carico. Il nemico ha già trovato. L’attore liminale cerca. Il nemico riproduce. L’attore di Ygramul produce. Il nome del nemico si trova sulle facce dei vinti, che ti circondano. Ma non devi disprezzarli. Il nemico li disprezza. La loro presenza è per te un ammonimento. Volendo trovare un nemico, cercalo in te stesso, non fuori. Ognuno possiede in se stesso un artista e un nemico. Nessuno nasce artista e nessuno non diventa artista. Essere un attore liminale è un processo. E’ una strada in cui il nemico ti accompagnerà. Lui sarà la fame e la sete. Lui, che ti ricorderà chi hai lasciato a casa e che presto si stancherà di aspettarti, ti indurrà a compromessi e arrendevolezze. In ogni scelta ti suggerirà un catalogo dei ragionevoli (ma opposti a te e alla tua intuizione) motivi per prendere  in considerazione. Ti ricatterà. Ti presenterà la possibilità più oscure o ti alletterà con una strada più facile. Ti farà vedere come hai fatto a fare tanta strada. Lui sarà il laccio, il termine della strada. Se non ti piegherai, e non ti fermerai, sarai un artista, un attore liminale, un attore di Ygramul LeMilleMolte.

This entry was posted in Generale. Bookmark the permalink.